giovedì 22 settembre 2011

Amore e psiche



Psiche è una meravigliosa fanciulla che, a causa della sua bellezza, scatena la terribile gelosia di Venere, la quale invia il figlio Amore affichè faccia nascere nella giovane la passione verso un uomo di vile condizione.
Il dio però si innamora della ragazza e la conduce, con l’aiuto di Zefiro, in uno splendido palazzo dove ogni notte si reca a farle visita sotto false sembianze. Amore chiede a Psiche di non cercare di smascherare la sua vera identità, pena l’abbandono.
Psiche è innamorata dello sconosciuto ma, istigata dalle sorelle invidiose e maligne, una notte si avvicina al dio facendo luce con una lampada. E’ pronta a tutto pur di vederlo, anche a scoprire che il suo amante in realtà è un mostro orripilante quindi, armata di coltello, gli si avvicina, ma dalla lucerna cola una goccia d’olio che cade sulla spalla di Amore, ustionandolo. Il dio si sveglia e, deluso per il tradimento della sua amata, fugge via abbandonandola.
Nella disperata ricerca del suo amore, Pische giunge al palazzo di Venere che, spinta dall’ira, sottopone la fanciulla ad una serie di prove che Psiche riesce a superare grazie all’intervento divino.
Amore intanto, in preda alla nostalgia, si pone alla ricerca dell’amata e, trovatala, chiede a Giove il permesso di prenderla in moglie. Il re degli dei, mosso da compassione, ordina a Mercurio di andare a prendere Psiche e di condurla sull’Olimpo tra gli immortali.
Psiche diviene una dea e sposa finalmente Eros. Il racconto termina con un fastoso banchetto a cui partecipano tutti gli dei tra cui Bacco che fa da coppiere, Vulcano che si occupa di cucinare il ricco pranzo e le tre grazie che suonano per allietare gli invitati.

Il racconto dell’amore tra Eros e Psiche è tratto dal romanzo latino Le metamorfosi di Apuleio. Il nome Psiche in greco vuol dire anima.

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