sabato 23 ottobre 2010

Federico II poeta

Federico di Svevia nasce a Jesi, nelle Marche, da Enrico VI e Costanza d’Altavilla; incoronato a Paleremo re di Sicilia e, successivamente, imperatore di Germania, muore a Castelfiorentino nel 1250.
Uomo di vastissima cultura e grandi capacità politiche, crea uno stato unitario e laico, trasformando la sua corte in un centro culturale e artistico di alto livello e del tutto autonomo dal potere ecclesiastico.


Poi che ti piace, Amore

Federico II, scegliendo lo stile della scuola siciliana, che riprende a sua volta la lirica del sud della Francia, esprime il suo sentimento d’amore. La lingua utilizzata dall’autore risente di tante influenze straniere ed è molto lontana dall’italiano di oggi.

Poi che ti piace, Amor
che degia trovare,
farò ‘nde mia possanza
ch’io vegna a compimento.
Dat’agio lo mio core
in voi, Madonna, amare,
e tuta mia speranza
in vostro piacimento;
e non mi partiragio
da voi, donna valente,
ch’io v’amo dolzemente
e piace a voi ch’io agia intendimento.
Valimento mi date, donna fina,
ché lo meo core adesso a voi s’inchina


Parafrasi:

Poiché ti piace, Amore
che io debba cantare,
farò tutto quanto mi è possibile
per riuscirci.
Tutto ciò che il mio cuore desidera,
Madonna, è amarvi,
e tutte le mie speranze
sono riposte in voi;
e non mi allontanerò
da voi valente,
perché io vi amo dolcemente
e piace a voi che io abbia questo amore.
Datemi forza, donna perfetta,
perché il mio cuore ora a voi si inchina.

2 commenti:

  1. Bella traduzione, complimenti!

    Alessio Patti

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  2. La poesia non è completa, di conseguenza nemmeno la parafrasi. Nonostante ciò traduzione bellissima.

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